Zona omogenea del Magentino-Abbiatense

Magentino AbbiatenseTerra di agricoltura tra produzione e fruizione
29 comuni - 360,44 Kmq - 213.745 abitanti - 50.690 addetti

ABBIATEGRASSO, ALBAIRATE, ARLUNO, BAREGGIO, BESATE, BOFFALORA SOPRA TICINIO, BUBBIANO, CALVIGNASCO, CASOREZZO, CASSINETTA DI LUGAGNANO, CISLIANO, CORBETTA, GAGGIANO, GUDO VISCONTI, MAGENTA, MARCALLO CON CASONE, MESERO, MORIMONDO, MOTTA VISCONTI, NOVIGLIO, OSSONA, OZZERO, ROBECCO SUL NAVIGLIO, ROSATE, SANTO STEFANO TICINO, SEDRIANO, VERMEZZO, VITTUONE, ZELO SURRIGONE.



Progetti e azioni



Il distretto turistico agroalimentare del Magentino e Abbiatense
Il territorio della Zona omogenea è utilizzato per oltre il 70% della sua estensione a fini agricoli, di cui buona parte ricompreso nel Parco Agricolo Sud Milano e nel Parco del Ticino che connotano fortemente l’identità di questo territorio.
Per questo tra gli obiettivi fondamentali è la valorizzazione dell’attività agricola, a partire dall’attuazione dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Milano metropoli rurale”, che vede tra i soggetti firmatari, oltre a Città metropolitana e altri soggetti, anche il Distretto neo-rurale delle tre acque di Milano DINAMO e il Distretto Riso e Rane, che operano sul territorio del Magentino e Abbiatense. Grazie all’AQST è possibile partecipare ai bandi dei Programmi Operativi Regionali e Nazionali, finanziati dai Fondi Strutturali 2014-2020 (FEASR innanzitutto, ma anche FESR ed FSE), il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, i Programmi Europei a Gestione Diretta ed altre risorse pubbliche e private, sviluppando una serie di attività fondamentali per il territorio.
A partire da questo quadro già avviato, sarà dunque centrale favorire lo sviluppo di un modello che sia in grado di integrare l’attività di produzione agricola con altre forme di sviluppo di beni e servizi per il territorio, in coerenza con le vocazioni naturali e territoriali, attraverso una solida partnership tra i Comuni della Zona omogenea, le aziende agricole locali, Città metropolitana e il Parco Agricolo Sud Milano, oltre ad altri soggetti istituzionali.
Gli obiettivi possono riguardare l’innovazione di prodotto, di processo e di filiera, in ottica di agricoltura di prossimità; la valorizzazione e promozione del territorio e della cultura rurale; la riqualificazione e valorizzazione paesaggistico ambientale, anche in chiave di bio-diversità; ecc.
Queste politiche aprirebbero alla concreta possibilità di valorizzazione fruitiva e turistica del territorio, nella logica del distretto turistico agroalimentare, con un ruolo della Zona omogenea nel contribuire a consolidare e sviluppare ulteriormente i Distretti agricoli esistenti, soprattutto nel territorio del Magentino. Ciò implica lavorare sulla filiera nel suo complesso, dove la produzione diviene il primo passaggio di una serie di azioni che intercettano distribuzione, enogastronomia e ricettività, in un progetto di valorizzazione dei percorsi tra le eccellenze del territorio e di fruizione dei beni culturali e paesaggistici, a partire dal ruolo delle cascine, dalla progettazione museale, dalla realizzazione di laboratori dedicati, dall’attrazione generata da manifestazioni coordinate a scala intercomunale.

Un programma di mobilità per Magentino e Abbiatense
Uno dei temi più sentiti dai Comuni della Zona omogenea è rappresentato dalla mobilità. Si rileva la presenza di una serie di criticità specifiche legate alla programmazione dei servizi di TPL, che creano difficoltà di connessione, in particolare con alcuni importanti servizi pubblici.
Alla luce di questi elementi di valutazione, nonché in vista del varo dell’Agenzia per il TPL, la Zona omogenea si propone di avviare un progetto condiviso tra i Comuni, finalizzato a definire le priorità e gli orientamenti per lo sviluppo della mobilità nel Nord Ovest Milano.
Lo strumento, configurabile come un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), è pensato per garantire una molteplicità di risultati. Due sono i principali fronti d’azione:
- Un progetto di riorganizzazione del TPL, finalizzato a dotare i Comuni della Zona omogenea di adeguati strumenti di analisi e di una proposta di riorganizzazione che possa superare le attuali criticità. Fondamentali, in particolare, le relazioni con Milano - e quindi con la programmazione del Comune e delle sue Agenzie - e le connessioni alle principali polarità esistenti (in primo luogo poli sanitari e scolastici).
- La programmazione, integrata tra i Comuni della Zona omogenea, degli interventi infrastrutturali, riconsiderando le priorità di intervento in ordine ai progetti più rilevanti (la “Viabilità Comparto Sud-Ovest” con Vigevano-Malpensa, la riqualifica della SP114 tra Abbiategrasso e la Tangenziale Ovest e la variante alla SS11 nel tratto Sedriano-Bareggio-Cornaredo), privilegiando la mobilità dolce, promuovendo l’integrazione delle reti ciclabili comunali oggi esistenti (a partire dal progetto “Brezza sull’acqua”, lungo il Ticino, e dalla valorizzazione delle alzaie del Canale scolmatore di nord-ovest, nel tratto dal Fontanile Nuovo Bareggio (SIC) alle alzaie del Naviglio, quale valido possibile percorso di interconnessione per lo sviluppo agrituristico), riorganizzando e valorizzando i nodi di interscambio.
In questo quadro, la chiave di volta viene individuata nell’intermodalità, in particolare tra gomma, ferro e mobilità dolce, in una visione che possa integrare il modello “classico” con le nuove forme di “mobilità intelligente”, valutando la possibilità di promuovere l’uso di mezzi più ecologici, di tipo elettrico, e sfruttando le nuove tecnologie, utili ad esempio per attivare strumenti di infomobilità.
Inoltre, attraverso il PUMS sarà possibile interagire in forma strutturata con la nascente Agenzia per la mobilità, che avrà il compito di programmazione del trasporto pubblico, inquadrando in modo efficace le priorità per l’ambito. Sarà inoltre possibile attivare politiche e progetti condivisi e adeguatamente contestualizzati, che, oltre a rendere più efficiente la programmazione dei singoli Comuni, potranno offrire maggiori possibilità di attrarre investimenti e di partecipare a bandi di finanziamento di diversa natura.
Il PUMS potrebbe rappresentare la prima sperimentazione di uno strumento operativo costruito e, in prospettiva, adottato dall’Assemblea dei Sindaci dalla Zona omogenea.

Lo sviluppo della cooperazione intercomunale per la semplificazione e la competitività
Per rendere competitivo e attrattivo il territorio per le imprese e i cittadini, pur nei limiti delle possibilità di azione in questo contesto, appare fondamentale sviluppare un processo orientato in forma più estesa all’abilitazione del sistema economico locale. In questa logica, attraverso un rafforzamento della cooperazione intercomunale, è possibile avviare un percorso orientato alla semplificazione e alla competitività, che si concentri sul funzionamento della “macchina amministrativa pubblica” e sull’erogazione di servizi.
Le azioni dovranno rispondere a criteri orientati a garantire maggiore efficacia ed efficienza alle attività delle Amministrazioni, attraverso: la semplificazione dell’azione amministrativa, l’omogeneizzazione di norme, regolamenti e pratiche, la messa in comune di buone prassi ed esperienze, nonché l’impegno a promuovere in modo capillare lo sviluppo delle “ Autostrade Informatiche” (fibra ottica).
Il primo passo prevede la predisposizione di un progetto pilota, da condividere e sviluppare insieme agli attori socio-economici del territorio, che si proponga il potenziamento in ordine alla digitalizzazione e messa in comune di alcuni servizi, a partire dalla valorizzazione delle esperienze esistenti tra i Comuni. Alcuni campi di sperimentazione riguardano ad esempio i SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) e il catasto intercomunale, la standardizzazione della modulistica e l’omogeneizzazione dei regolamenti in materia amministrativa, edilizia, del commercio e delle attività produttive.
Un ulteriore terreno di innovazione riguarda le società partecipate, altro elemento e fattore di competitività. Sempre in chiave di efficientamento dei servizi offerti, si propone di avviare un processo di riorganizzazione, al fine di mettere in comune esperienze e risorse, con particolare riferimento alla gestione integrata dei rifiuti.

Ultimo aggiornamento: Tue May 17 12:33:28 CEST 2016
Data creazione: Fri Mar 25 11:28:01 CET 2016

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