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La Germania si prepara alla presidenza del Consglio dell'UE di luglio

Mon Jun 01 10:27:09 CEST 2020 - Cambiano le priorità che l'UE dovrà affrontare nei prossimi 18 mesi

Sabato scorso, Angela Merkel ha varato la nuova strategia per il prossimo semester europeo. Nel discorso, la cancelliera caldeggia l'aumento del contributo tedesco al bilancio comunitario (leggi articolo della stampa tedesca), poi affronta la scadenza. «Finché non ci sarà un vaccino, dovremo convivere con questo virus — ha detto in un video alla nazione. Ciò significa che la presidenza tedesca sarà modellata sulla lotta alla pandemia e sulle sue conseguenze. Dovremo dimostrare di aver agito per la coesione sociale e il miglioramento economico dell’Europa, progettare il suo futuro». 

L’ambiente non passa in secondo piano. «Avremo problemi climatici e di salute all’ordine del giorno», prevede la statista della Cdu. Nomina due compiti da assolvere: costruire un sistema sanitario europeo efficiente in tutti i Paesi e crescere meglio, cioè insieme. Anticipa alcune risposte: imposte sulle transazioni finanziarie, scambio di quote d’emissione per il trasporto aereo o via nave. 

Lo scorso 29 aprile, il governo si è riunito proprio per aggiornare il programma. Dalle anticipazioni, trapelano i disegni di un «Piano farmaceutico europeo». Dovrà sventare i «colli di bottiglia» nella produzione (quando la domanda soverchia le capacità degli stabilimenti determinando ritardi), garantire le catene di approvvigionamento ed evitare che le aziende dell’eurozona dipendano da fornitori esteri per i componenti chimici.

Da questo punto di vista, la Germania è una superpotenza. Ha più di 660 case farmaceutiche, per una forza lavoro totale di 114 mila persone e un export da 63 miliardi di euro (dato del 2016). In proposito, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato di uno «white deal» da affiancare a quello verde ed ecologico. Bianco è il colore della medicina. «Proteggiamo la salute del pianeta e quella degli esseri umani», è il mantra.

Digitalizzazione e open data sono la formula per tracciare i contagi e, in prospettiva, mettere in piedi una “tecnosfera” in grado di rivaleggiare con quelle di Cina e Stati Uniti. Infine, la Germania spingerà per un Codice di condotta sui dati sanitari, con regole in comune su trasporti e lavoro nella Fase 2, per creare un’«Identità digitale europea» a ciascun cittadino. 

Fino a giugno, è in carica la Croazia, che è una delle ultime a entrare nell’Ue nel 2013. Dal primo luglio, toccherà alla Germania; la reggenza terminerà a dicembre 2020 e sarà un semestre molto impegnativo perchè non dovrà focalizzarsi solo su un tema specifico, ma dovrà gestire la pandemia, limitarne i danni e dettare l'agenda del futuro dell'Unione europea mediante l'approvazione del Quadro finanziario pluriennale (QFP) per i prossimi 7 anni.

Molto più semplice è stato il compito di altri Stati: l’Estonia (luglio-dicembre 2017) si è focalizzata sull’energia, mentre la Bulgaria (gennaio-giugno 2018) ha promosso l’allargamento dell’Unione, l'Austria (luglio-dicembre 2018) ha posto l'accento sull'asilo, le migrazioni e la protezione delle frontiere esterne, il trio Romania (gennaio - giugno 2019), Filandia (luglio-dicmbre 2019)  e Croazia ( gennaio-giugno 2020) hanno portato a termine i lavori dell'Agenda 2020. All’Italia è assegnato il primo semestre del 2028, ma ha guidato il Consiglio dell’Ue di recente. Era il 2014 e fra i dossier, con l’Expo di Milano alle porte, spiccarono la difesa del Made in Italy e la regolamentazione degli Ogm.

Nel discorso della Merkel c’è una promessa: «Alla fine della presidenza tedesca, avremo più Europa: un’Europa in grado di affrontare il ventunesimo secolo meglio di oggi». Pandemia permettendo. Seguiranno la presidenza del Portogallo (gennaio-giugno 2021) e quello della Slovenia (luglio-dicembre 2021).

 

Autore: dott.ssa Ester Lucà

Servizio Coordinamento politiche europee e relazioni internazionali.

 



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