Franco Fortini. La luce dura
Con una serie di testimonianze (Giovanni Raboni, Piergiorgio Bellocchio, Pier Vincenzo Mengaldo, Franco Loi), riprese televisive di "luoghi fortiniani" (Milano, Bocca di Magra, Siena) e materiali di repertorio, il video ricostruisce i diversi aspetti della personalità di Franco Fortini, poeta, critico, pubblicista, polemista, scomparso nel novembre 1994. Una sinfonia di voci e di volti di chi gli è stato vicino, sorretta da sequenze di immagini di Fortini stesso e dalla lettura di suoi testi, dalle poesie degli anni dell’esordio (intorno al ‘40) alle ultime agghiaccianti prose.
31 min. , 1997
Scheda catalografica
Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes, Firenze 1917), ha compiuto i suoi studi nella città natale laureandosi in lettere e in giurisprudenza. Espulso, in seguito alle leggi razziali, dall'organizzazione universitaria fascista, dopo l'8 settembre ripara in Svizzera. Dal l945 ha svolto una molteplice attività di copywriter, consulente editoriale, traduttore e, infine, docente universitario. Ha tenuto la cattedra di Storia della Critica all' Università di Siena. È morto a Milano nel 1994.
Opere: Foglio di via e altri versi, Einaudi, Torino, 1946; Agonia di Natale, Einaudi, Torino, 1948; Dieci inverni (1947-1957), Feltrinelli, Milano, 1957; Poesia ed errore (1937-1957), Feltrinelli, Milano, 1959;Verifica dei poteri, Il Saggiatore, Milano, 1965; L'ospite ingrato, De Donato, Bari, l966; I cani del Sinai, De Donato, Bari, 1967; Questioni di frontiera, l977; Insistenze, l985; Composita solvantur, Einaudi, Torino, l995. Della sua vasta attività di traduttore ricordiamo: M. Proust, Albertina scomparsa, Einaudi, Torino, 1952; e, dello stesso autore, Jean Santeuil, Einaudi, Torino, l953; Bertold Brecht, Poesie e canzoni, Einaudi, Torino, 1961; W. Goethe, Faust, Mondadori, Milano, 1970; Il ladro di ciliege, Einaudi, Torino, l983; Composita solvantur, Einaudi, Torino, 1994. Franco Fortini ha collaborato ad alcune tra le più importanti riviste del Novecento: a "Letteratura" (di Bonsanti) e "Riforma letteraria" (di Carocci e Noventa), sotto il regime fascista; e, dopo la guerra, a "Il Politecnico" (di Vittorini), "Ragionamenti" (da lui fondata nel l955 con L. Amodio, S. Caprioglio, e Roberto e Armanda Guiducci) "Officina" e "Comunità", nonché a diversi quotidiani: dall' "Avanti!" (di cui è stato redattore dal l945 al l948) al "Corriere della Sera", al "Sole-24 0re".


