Roberto Leydi. L'altra musica
Un inedito videoritratto sulla figura e l'opera di Roberto Leydi (Ivrea, 1928 - Milano 2003), realizzato attraverso il montaggio di due lunghe interviste raccolte nel 1996 a Orta San Giulio (Novara) e Milano. Con passione, Leydi racconta la sua vicenda professionale e umana: gli esordi nel campo del giornalismo, l'interesse per il jazz e la musica popolare americana, le ricerche sulla musica popolare nel nord Italia, lo "scandalo" di Bella ciao e la rottura con il Nuovo Canzoniere Italiano, la produzione di dischi, film e libri, l'attività dell'Ufficio Cultura del Mondo Popolare della Regione Lombardia, il rapporto con cantori e suonatori popolari, l'insegnamento all'Università di Bologna. Il video, ricco di immagini di Leydi mentre lavora, a casa e in Università, fotografie di repertorio tratte dalla sua raccolta privata, riprese della collezione di strumenti musicali, libri e oggetti vari, (oggi in gran parte trasferiti in Canton Ticino), costituisce una preziosa e unica documentazione sulla vita e l'opera dell'etnomusicologo. Alla ricostruzione della figura di Leydi contribuiscono le testimonianze di Umberto Eco, Moni Ovadia, Bruno Pianta e Ferdinando Scianna.
Il video Roberto Leydi. L'altra musica è stato richiesto da scuole e Istituti universitari in Italia, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Germania. In alcune Facoltà universitarie italiane costituisce materia di studio nel corso di etnomusicologia.
35 min. , 2004
Roberto Leydi (Ivrea, 1928 - Milano, 2003) iniziò la sua attività dedicandosi alla musica contemporanea e al jazz. Dalla metà degli anni cinquanta concentrò la sua esperienza di ricerca e studio sulla musica popolare e la storia sociale. Nella sua carriera Leydi ha pubblicato numerosi saggi. Tra i più noti, L'altra musica, Giunti-Ricordi 1991, e I canti popolari italiani, Mondadori 1973. Ha, inoltre, promosso importanti iniziative editoriali e discografiche come, ad esempio, la pubblicazione della collana di dischi Albatros ed è stato tra i fondatori dell' Istituto Ernesto De Martino, organizzatore di eventi e spettacoli sulla cultura popolare (vanno ricordati a questo proposito Milanin Milanon, Sentite Buona gente e Bella ciao), che sono stati di impulso - assieme all'attività del Nuovo Canzoniere Italiano, allo sviluppo del folk revival in Italia.
L'autore
Aurelio Citelli (1956), ricercatore, musicista e autore di film, si dedica alla raccolta di musiche di tradizione, memorie in campo etnografico e storia orale con particolare attenzione al patrimonio di cultura immateriale dell’area lombarda e delle Quattro province. Nel 1982, insieme ad altri musicisti milanesi, ha fondato Barabàn, ensemble dedito alla valorizzazione della musica popolare dell’Italia settentrionale con il quale ha tenuto concerti e tourneé in tutta Europa e nel Nord America.
Per Medialogo - dove ha lavorato dal 1982 al 2019 - ha curato la regia dei video A5405. Nedo Fiano, dedicato alla figura del sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, Ballo d’Aprile. Memorie di un paese alla vigilia della Liberazione e Gaggiano. Arte storia ambiente.
Sui repertori di tradizione orale e il patrimonio storico delle Quattro province ha curato la regia dei video I violinisti di Zavattarello (con G. Grasso, 2000), Le voci dei pifferai (2004), Oltrepo. Le immagini ritrovate (2007), Mario Brignoli. Vuse ‘pasiunà (2008), Le Cento primavere di Maino (2013), I ragazzi della speranza (2017), La Piva di Rosate (2019).
Con G. Grasso è autore dei saggi a carattere etnografico (La tradizione del piffero della montagna pavese e I rituali sacri e profani dell'Oltrepo pavese (1989), del volume La tradizione violinistica nell'Oltrepo pavese (1993)), e dei CD Canti e musiche popolari dell'Appennino pavese (2000), Eva Tagliani. La voce della mascherate (2000). Con G. Grasso, A. Rovelli e M. Savini è autore del volume + DVD Int u segnu. Guaritori popolari e pratiche magiche nelle Quattro province (2014) e, con G. Grasso, del volume + DVD La Piva natalizia tra Milano e il Ticino (2019).