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Ando Gilardi. Fotografia e società

Attraverso una lunga intervista realizzata nella sua casa di Ponzone (AL), dove da tempo risiede, e con un’ampia documentazione fotografica accompagnata da una originale colonna sonora tratta dalla produzione di Barabàn, il video racconta la poliedrica personalità di Ando Gilardi, nato fotografo e diventato col passar delle stagioni uno dei più qualificati e destabilizzanti studiosi della storia della fotografia. Gilardi inizia ad occuparsi di fotografia subito dopo la seconda guerra mondiale ricercando, restaurando e rifotografando le immagini del conflitto e dei crimini nazifascisti per una commissione interalleata incaricata di trovare documenti per i processi sui crimini di guerra. Qui nasce la sua passione per la fotografia di cui afferma: "...mi ha spalancato la luce, mi ha fatto capire la miseria dell'uomo. La mia Gioconda è il volto di una giovane donna vittima di un pogrom". Nello stesso periodo inizia a collaborare come giornalista e fotoreporter per varie testate, tra le quali, l’Unità, Il Lavoro e Vie Nuove. Fonda a Roma la Fototeca Storica Nazionale (trasferita poi a Milano), che di anno in anno si arricchisce di documenti sulla storia del nostro paese. Nel 1957 lavora come fotografo specializzato in documentazioni etnografiche per Ernesto De Martino. Dalla fine degli anni ’60 scrive e fonda, a Milano, numerose riviste specializzate, che porranno le basi per la scrittura di alcuni tra i più innovativi libri di storia della fotografia. Sempre attento a tutte le innovazioni tecnologiche (dal digitale a internet) e curioso rispetto al loro utilizzo continua ancora oggi la ricerca sull’estetica e l’etica della fotografia.

di Tonino Curagi e Anna Gorio collana "Gente di Milano" Milano, 31 min., 2005

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