Sala del Sacrificio, Sala da Musica e Sala Pedenovi

Situate alla destra della Sala degli Affreschi queste tre sale di non ampie dimensioni – sovente usate per riunioni ed incontri di rappresentanza – ospitano ora la raccolta di orologi antichi di Palazzo Isimbardi. L’affresco “Il Sacrificio di ringraziamento” – sempre del ciclo proveniente dalla villa di Vario d’Adda – ha dato il nome a questa sala nella quale troviamo, protetti da teche in vetro, tre degli orologi, prevalentemente del XIX sec., della collezione di proprietà della Provincia di Milano. In questa sala ammirare “Il carro di Diana” (visibile anche nella raccolta di immagini di questa guida), una splendida pendola da camino della manifattura Manfredini, “Orologiaio del Re” (datata 1808-1810) in bronzo dorato, marmo verde e smalto accompagnata da una coppia di candelieri della stessa epoca e manifattura. Risplende in un’altra teca “Il trionfo di Bacco fanciullo”, una pendola da tavolo in bronzo - dorato e cesellato – e smalto di epoca Luigi XVI. E’ il più antico degli orologi della collezione. Di manifattura francese, presenta una decorazione ispirata alle antiche pitture di Ercolano e Pompei connesse al culto della divinità del vino e dell’ebbrezza. Infine nella “Sala del Sacrificio” possiamo vedere un’altra pendola da tavolo di manifattura francese, “L’Amore e L’Amicizia”, datata 1820, in bronzo dorato e cesellato. Nell’attigua “Sala da Musica” – così chiamata perché sul soffitto di epoca neoclassica sono raffigurati alcuni strumenti musicali – è importante segnalare proprio il soffitto di fine Settecento venuto alla luce grazie al crollo, dovuto ai bombardamenti della II^ Guerra mondiale, di una controsoffittatura di epoca successiva. In questa sala prosegue la sfilata degli orologi d’epoca: troviamo infatti una pendola da tavolo in bronzo dorato e smalto, sempre di manifattura francese dell’epoca della Restaurazione, chiamata “Flora”. Rappresenta la dea della fertilità che in una cornucopia reca copiosi i frutti della terra. “Il Bacio o la riconciliazione”, un’altra pendola da tavolo del primo decennio del XIX sec., presenta una coppia – forse Venere e Apollo - con ricche vesti all’antica che si bacia teneramente. Infine troviamo un “Cavallo guidato da un Amorino”, questa volta della manifattura Manfredini e datato 1808-1810. E’ una pendola da tavolo in bronzo dorato, marmo verde e smalto. Si tratta di una delle migliori produzioni delle celebre manifattura Manfredini, operante a Milano per volere del viceré Eugenio di Beauharnais dall’anno 1807. Nella stessa sala è possibile ammirare un grande (cm. 189 x 138) olio su tela del maestro Michele Cascella, dipinto dal celebre pittore italiano nel 1926, intitolato “Pineta a Pescara”. L’ultima sala di questa parte del Palazzo è la “Sala Pedenovi” che ospita una grande tela cinquecentesca di Bernardino Campi, proveniente dalla villa Arconati-Pusterla di Limbiate. E’ una pala d’altare che rappresenta la “ Madonna con San Giovanni evangelista e S. Atanasio”. Prosegue anche in questa sala il “museo” degli orologi: vi troviamo infatti la grande pendola da tavolo francese “Il trionfo dell’Amore sul Tempo” del 1860 ma realizzata in stile Luigi XIV “Thuret a Paris”. Collocata in precedenza nella Sala della Giunta di Palazzo Isimbardi, è in bronzo dorato e cesellato, tartaruga ed ebano. Riprende la tecnica e gli ornamenti usati alla corte del Re sole dal celebre ebanista Andrè Charles Boulle (1642-1732). Nella stessa sala troviamo inoltre “L’Allegoria della musica”, una grande pendola da tavolo francese del 1857, una pendola a portico in legno ebanizzato, bronzi dorati e cesellati, ottone dorato e argentato realizzata nel 1870 ed infine un bel “Napoleone a cavallo”, pendola da tavole francese del 1830-1840.

Ultimo aggiornamento: Thu Nov 05 11:07:55 CET 2015
Data creazione: Thu Nov 05 11:06:48 CET 2015
 
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