Scalone d'onore

Tornando nell’atrio saliamo i gradini dello Scalone d’onore alla cui sommità sono affisse due ampie tele che celebrano gesta di antenati della famiglia Isimbardi. Le opere sono di fine settecento, d’autore ignoto: uno dei soggetti si ispira ad un episodio del 1447 in cui Lorenzo Isimbardi consegna a condizioni onorevoli la città di Pavia a Francesco Sforza, futuro Duca di Milano; l’altro ad un’impresa del 1512 che vide un altro esponente della famiglia, Ottaviano, liberare il Cardinale Giovanni de’ Medici – futuro Papa Leone X – fatto prigioniero dall’esercito francese a Bassignana. Esiste anche una terza tela dello stesso ciclo che si trovava sull’antico scalone d’onore, ora collocata, per mancanza di uno spazio adeguato, nella Sala Isimbardi. Alla fine dello scalone, ai due lati del ballatoio, sono stati incastonati due stemmi nobiliari delle famiglie Simonetta di Calabria e della Scala di Verona. Questi emblemi risalenti al XV sec. sono stati rinvenuti durante i lavori di ripristino e restauro fatti dalla Provincia di Milano dopo il 1935 e probabilmente avvalorano la tesi di una proprietà da parte di queste due famiglie dell’antica residenza di campagna successivamente appartenuta al marchese Pallavicino.

Ultimo aggiornamento: Thu Nov 05 11:52:22 CET 2015
Data creazione: Thu Nov 05 11:52:01 CET 2015
 
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