Fontanile Nuovo - Sito IT2050007

Fontanile Nuovo

L’area in oggetto è localizzata nel Comune di Bareggio, è compresa nel Parco Regionale Agricolo Sud Milano ed è perciò soggetta ai vincoli ambientali ed alle forme di tutela previste dall’area protetta.
La Riserva Naturale "Fontanile Nuovo" è stata classificata come Riserva Naturale “parziale biologica”, ai sensi dell’articolo 37 della L.R. 86/83, dalla delibera del Presidente del Consiglio Regionale del 15 novembre 1984 n. III/1799 e la gestione dell’area è stata affidata alla Provincia di Milano.
Successivamente, con l’istituzione del Parco Regionale Agricolo Sud Milano (L.R. 24/90), la gestione della Riserva Naturale “Fontanile Nuovo” è stata trasferita al Parco (art. 22).
Il sito è caratterizzato dalla presenza di habitat seminaturali inseriti in una matrice di zone coltivate e aree prative.
Il Fontanile Nuovo è una risorgiva che sfrutta la superficialità della falda freatica e fa parte della fitta rete di canali artificiali che caratterizzano il Parco Agricolo Sud.
Dal punto di vista pedologico e geologico il territorio fa parte del cosiddetto livello fondamentale della Pianura, caratterizzato in prevalenza da ghiaie e sabbie di origine fluvio-glaciale, la cui deposizione è attribuita al periodo wurmiano.
Il clima dell’area di studio è di tipo continentale moderato, con estati calde e afose e inverni freddi e nebbiosi: il mese più freddo risulta infatti essere quello di gennaio, mentre quello più caldo è il mese di luglio.
La continentalità del luogo è mitigata dall’influenza sia delle Alpi, che moderano il vento freddo provenienete da nord, che degli Appennini, che mitigano il calore proveniente dal bacino mediterraneo.
Il Fontanile Nuovo si sviluppa in senso nord-sud, in un’area di matrice prettamente agricola. Sotto l’aspetto vegetazionale le cenosi naturali appaiono spesso piuttosto degradate, per diversi motivi. L’intervento antropico ne modifica la struttura, l’intrusione di piante infestanti contribuisce a rendere l’habitat meno naturale, la presenza di coltivi, e quindi di concimi in quantità massicce, favorisce le specie nitrofile e, infine, la fascia di rispetto lungo il Fontanile non è sufficiente ad impedire l’ingresso di specie ruderali.
Nonostante ciò esso conserva elementi di naturalità, soprattutto a livello della testa del fontanile, in cui si rinvengono specie proprie della vegetazione di risorgiva.

 

VEGETAZIONE, FLORA ED ECOSISTEMI

Le zone di principale interesse sono costituite dalle due teste e dall’asta del fontanile stesso, ma a livello generale gli habitat presenti inquadrati nella Direttiva 43/92 si possono suddividere in due cenosi differenti: i boschi meso-igrofili (habitat 9160) e la vegetazione di acque ferme e correnti (habitat 3150, 3260, 3140).
Di seguito vengono riportate le tipologie vegetazionali: in primis quelle inserite come Habitat della Direttiva, poi le altre tipologie escluse dalla Direttiva, ma comunque ritenute significative.

HABITAT 9160: foreste di farnia e carpino dello Stellario-Carpinetum
I boschi circondano le teste e l’asta del fontanile per una larghezza mediamente non superiore ai 20 metri, con una vegetazione parzialmente destrutturata, fisionomicamente riferibile ad un robinieto misto, in cui si possono ravvisare le potenzialità dell’Alleanza Carpinion betuli Issl.31.
Si ha infatti una rarefatta presenza negli strati arborei ed arbustivi di specie di Carpinion betuli e Fagetalia sylvaticae quali: Carpinus betulus, Quercus robur, Acer campestre, Prunus avium, Corylus avellana, Viburnum opulus, Sambucus nigra, Crataegus monogyna. Probabilmente alcune di queste essenze sono state piantate per ripopolare il bosco, in quanto sono visibili i tutori di sostegno alla base dei tronchi.
Tali fasce boscate presentano un’abbondante copertura di specie di mantello (soprattutto rovi) che soffocano il sottobosco e permettono la sopravvivenza di poche e rarefatte specie nemorali, come Vinca minor, Scilla bifolia (da bibliografia), Circaea lutetiana.

HABITAT 3150: laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition
Le due teste del fontanile dovrebbero essere caratterizzate dal Magnopotamion o dall’Hydrocharition, ma mancano le specie proprie degli habitat, quali Hydrocharis morsus-ranae, Utricularia vulgaris. Da informazioni bibliografiche è nota la presenza di Lemna trisulca, specie che, oltre ad essere segnalata nella lista IUCN regionale, è anche l’unica rappresentativa dell’habitat. Per questo motivo si è scelto di non escludere a priori l’esistenza dell’habitat, poiché ci sarebbero le potenzialità per la sua presenza (chimismo e qualità dell’acqua) e di segnalarne semplicemente la presenza indicando che l’habitat è poco significativo (categoria C del Formulario Standard Nat.2000).

HABITAT 3260: fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion
Lungo l’asta del fontanile il taxon di riferimento è il Ranunculion fluitantis. Anche in questo caso non sono state osservate le specie proprie dell’habitat (Ranunculus fluitans, R. trichophyllus, R. aquatilis, Myriophyllum spp, Callitriche ssp., Fontinalis antipyretica), forse anche per l’eccessivo aduggiamento che la fascia boscata crea sopra il corso d’acqua.
Ci sono tuttavia Ceratophyllum demersum e C. submersum, tipici del taxon e Berula erecta, che, sebbene non compaia tra le specie caratteristiche, è una compagna costante di queste vegetazioni. Anche per questo habitat, quindi, se ne possono solo ravvisare le potenzialità e per questo motivo si è scelto di indicarne la presenza come categoria C nel Formulario Standard.

HABITAT 3140: acque oligotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara sp.
Altro habitat potenzialmente presente è quello riferito alla classe Charetea fragilis, con le alghe Chara spp. e Nitella spp. Sebbene le due specie non siano state osservate nel corso del sopralluogo, è plausibile la loro presenza, poiché le condizioni chimico-fisiche dell’acqua lo consentono.

Altre tipologie vegetazionali importanti
Accanto alle cenosi boschive mesofile si trovano sporadicamente specie arboree ed arbustive igrofile, come Alnus glutinosa, Salix alba, S. cinerea, Populus nigra, P. tremula, P. alba, soprattutto in prossimità delle sponde del fontanile. Tali essenze, tuttavia, non hanno una copertura tale perché si possa definire un riferimento fitosociologico preciso.
I relitti boscati sopra descritti sono però caratterizzati soprattutto da specie infestanti sia esotiche che ruderali.
Tra le specie alloctone si segnalano, anche per la discreta copertura: Phytolacca americana, Parthenocissus quinquefolia, Solidago gigantea, Oxalis fontana e, nello strato arbustivo e in quello arboreo, Robinia pseudoacacia, Populus canadensis.
Tra le specie ruderali, che entrano nei relitti boscati per le condizioni di marginalità in cui essi si trovano, vengono segnalate Portulaca gr. oleracea, Setaria glauca, Urtica dioica, Parietaria officinalis.
All’interno del robinieto sono inoltre presenti piccole macchie arbustate caratterizzate da elevate coperture di Sambucus nigra o Rubus spp. Si tratta molto probabilmente di aree in cui la ricolonizzazione da parte della vegetazione boschiva non è ancora avvenuta.
La “fascia di rispetto” presente lungo il fontanile, situata tra i campi coltivati e la linea boscata, è segnalata sulla Carta della Vegetazione del Piano di Gestione della Provincia di Milano come margine del bosco, ma nella fase di campo (agosto 2003) si è osservato che l’area è rappresentata da incolti invasi da Ambrosia artemisifolia, Setaria glauca, Parietaria officinalis e Urtica dioica.

Ultimo aggiornamento: Wed Dec 14 09:48:34 CET 2016
Data creazione: Wed Nov 30 09:36:35 CET 2016

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