Geositi

I geositi sono elementi, zone o località di interesse geologico di rilevante valore naturalistico ed importanti testimoni della storia della Terra. Essi rendono “peculiari” i luoghi e le aree territoriali in cui sono inseriti per i loro specifici fattori fisici, morfologici, climatici e strutturali

 Fontanile Nuovo - Bareggio - idrogeologico

Il Fontanile Nuovo è una risorgiva attiva a due teste, che sfrutta la superficialità della falda freatica e che si sviluppa in direzione nord-sud in un’area di matrice prettamente agricola. Le teste e l’asta sono parzialmente circondate da fasce boschive meso-igrofile (con pioppi, salici e, più sporadici, ontani neri) e mesofile (a dominanza di robinia, con querce e carpini bianchi). L’intorno, solcato da abbondanti corsi d’acqua di origine antropica (rogge e altri fontanili) spesso fiancheggiati da fasce cespugliate e filari, è occupato da campi coltivati e prati da sfalcio.

 Colle di San Colombano - San Colombano al Lambro - geologia stratigrafica

La collina, detta anche Mombrione secondo una nomenclatura arcaica, si erge per 147 metri sul livello del mare, geograficamente delimitata a nordest dal corso del fiume Lambro e a sud da quello del Po. Morfologicamente presenta dei fianchi dolci e una sommità pianeggiante dove una volta era un bosco. La porzione meridionale del colle, verso occidente, mostra segni di erosione forse prodotti dai movimenti dell’alveo del Po. Questo rilievo è costituito alla base dalle marne del Miocene sommitale, su cui si sono deposte argille e calcari pliocenici e quaternari, e coperture alluvionali.

Durante il Pliocene e il Pleistocene l’attuale Pianura Padana era periodicamente occupata da un braccio di mare esteso che bagnava il margine meridionale delle Alpi. Nel Quaternario, durante il Pleistocene inferiore, la pianura si trovava ancora parzialmente sotto il livello delle acque, come indicato dalle faune marine di fascia climatica fredda che sono state rinvenute anche fra i sedimenti marini del colle, tra le quali Hyalinea baltica. 

 Sorgenti della Muzzetta - Rodano - idrogeologico

Il fontanile “Sorgenti della Muzzetta” è il più grande fontanile della Provincia di Milano. Le due teste del fontanile, la maggiore (il fontanile “Molino Prevosta”) posta più ad ovest e la minore (il fontanile “Testino” o “testa della Vallazza”) più ad est, sono scavate a una profondità massima di circa 1,80 m rispetto al piano campagna e si congiungono in un’unica asta circa 100 m più a valle; Un terzo fontanile (Regelada), sito verso il margine orientale del SIC, è stato recentemente riattivato; la sua asta si ricongiunge con le “Sorgenti della Muzzetta”.

 Altri fontanili presenti a ridosso dell’asta della Roggia Tombona tra cui, in destra idrografica il fontanile “Rusca” ed in sinistra idrografica i fontanili “Boscana” e “Schenone”, sono stati inclusi negli ultimi anni entro la fascia di rispetto della Riserva Naturale. I litotipi affioranti sono costituiti dai depositi del fluvioglaciale würmiano corrispondente al “livello fondamentale della pianura”; nella fascia della media pianura tali depositi risultano incisi unicamente dagli alvei attuali dei corsi d’acqua principali (fiume Lambro, torrente Molgora) e dai depositi alluvionali ad essi connessi. Morfologicamente questi ultimi formano ripiani terrazzati ribassati di alcuni metri rispetto al livello di base della pianura. I depositi fluvioglaciali nel loro complesso si differenziano per la permeabilità, decrescente da Nord verso Sud, in funzione della granulometria. I terreni ghiaiosi caratterizzano il settore centro settentrionale della Provincia di Milano, mentre le sabbie fini e i limi occupano il settore meridionale. All’area di indagine corrisponde la fascia di transizione tra le sopracitate litologie, essendo prevalenti in superficie depositi sabbioso-ghiaiosi. In relazione all’affinamento progressivo dei caratteri granulometrici della litozona superficiale vengono a prevalere materiali fini anche a debole profondità. Queste variazioni tessiturali, contestualmente ad altri fattori (topografici, etc.), determinano una maggiore resistenza al flusso idrico sotterraneo ed il conseguente innalzamento del livello piezometrico della falda che, intersecando la superficie topografica del terreno genera i fenomeni di risorgiva presenti nell’area. La successione verticale dei depositi è anch’essa distinta da un affinamento dei caratteri granulometrici. È, tuttavia, possibile individuare alcune unità del sottosuolo aventi una certa omogeneità di composizione litologica che consente di distinguerle da quelle sopra e sottostanti. Queste litozone corrispondono a quelle caratteristiche della fascia centro settentrionale della pianura milanese e sono rappresentate dai fluvioglaciali Würm, Riss e Mindel e dalle “argille e limi villafranchiani”. L’utilizzo di una tale classificazione consente una schematizzazione che permette la rapida individuazione della struttura idrogeologica ma non ha rigore stratigrafico in quanto non risulta sempre individuabile il limite tra l’unità fluvioglaciale würmiana e quelle più antiche che le soggiacciono. 

 

Inventario Nazionale dei Geositi

 

Ultimo aggiornamento: Tue Jun 20 12:30:12 CEST 2017
Data creazione: Mon Jun 05 12:12:10 CEST 2017

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