Certificazione parità di genere
La certificazione della parità di genere
La "Certificazione della parità di genere", prevista dal Codice delle Pari opportunità (art.46), è stata istituita dalla Legge 162/2021 a decorrere dal 1° gennaio 2022. Quadro e obiettivi sono quelli indicati nella Missione V del PNRR: “intensificare l'impegno ad eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale”.
La certificazione attesta le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in azienda.
Come attivarsi per certificare la propria azienda?
La certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa. Al rilascio della certificazione provvedono gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi Uni/PdR 125:2022.
La certificazione ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.
UNI/PdR 125:2022
La prassi per il rilascio della certificazione di parità di genere è definita dalla Uni/PdR 125:2022.
Si tratta di attestare che l'azienda ha adottato policies di gestione delle differenze di genere per garantire ai propri dipendenti, donne e uomini, un contesto di lavoro più inclusivo e anti discriminatorio. Tre i cardini:
- pari opportunità di crescita professionale
- parità salariale a parità di mansioni
- tutela della maternità
6 indicatori di inclusione
Il livello di maturità raggiunto dalle imprese in materia di inclusione viene misurato, valutato e rendicontato in ordine a 6 indicatori prestazionali (KPI Key Performance Indicator):
- cultura e strategia
- governance
- processo HR
- opportunità di crescita in azienda neutrali per genere
- equità remunerativa per genere
- tutela della genitorialità e conciliazione
- vita-lavoro
Quali vantaggi per le aziende?
La certificazione è uno strumento che consente di avviare un percorso virtuoso di cambiamento culturale nella propria organizzazione per raggiungere l’equità di genere.
Un percorso che porta al rafforzamento della reputazione aziendale.
La prassi per la certificazione di parità porta ad un miglioramento del modello gestionale. La possibilità di identificare KPI aggiornati, risulta infatti utile anche per la rendicontazione di genere prevista dal Codice Pari Opportunità, dai Bilanci di sostenibilità o da modelli quali SA8000.
Vantaggi fiscali: esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali.
Finanziamenti: possibilità di accedere agli stanziamenti di Stato destinato allo sviluppo di una certificazione della parità di genere, a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Bandi di gara: Diminuzione della garanzia prevista per la partecipazione alle procedure di gara.
Data creazione: 20 October 2023