Corridoio di Sud Ovest

CORRIDOI ECOLOGICI DI CONNESSIONE TRA I BOSCHI DEL TICINO E L’AMBITO DEI BOSCHI E DEI FONTANILI DEL SUD-OVEST DI MILANO


INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Questo caso studio è stato predisposto d’intesa con l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (A.N.P.A.) in linea con la Direttiva 92/43/CEE “HABITAT”.
Lo studio ha riguardato il settore Sud-Ovest della provincia di Milano, delimitato dal fiume Ticino a Ovest, dalla S.S. 11 Milano-Novara a Nord, dalla tangenziale di Milano e dal Naviglio Pavese e Est, dai confini provinciali a Sud.
Le zone oggetto di studio ricadono nei territori di competenza del Parco Lombardo della Valle del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano. Interne a detta area di studio sono anche da segnalare, per la loro particolare valenza naturalistica, il Parco dei fontanili, che è un parco locale di interesse sovracomunale nella zona di Bareggio e Cornaredo, e tre Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.): il Fontanile Nuovo, il Bosco di Cusago e i boschi de “La Fagiana”.
Il progetto fa ricorso alle zone boscate della valle del fiume Ticino quali matrici naturali primarie, che possono divenire sorgente di diffusione per specie animali in grado di ricolonizzare le altre aree.
L’area di studio può essere suddivisa grossolanamente in due settori: quello della pianura e quello della valle del fiume Ticino.

ACCENNI METODOLOGICI E SPECIE GUIDA
Si sono organizzati degli incontri con il settore di idraulica e viabilità della Provincia di Milano, il Consorzio Parco lombardo della valle del Ticino, il Parco agricolo Sud – Milano, la Regione Lombardia (Ufficio del Genio Civile di Milano), il Consorzio Canale Villoresi, i Comuni interessati dal progetto e le Associazioni Agricole.
Per quanto riguarda le amministrazioni comunali e gli operatori agricoli, si è deciso di contattare le une e gli altri mediante questionari, appositamente differenziati per operatori agricoli e Comuni.
Tali interazioni hanno fornito un quadro dei progetti di massima o esecutivi e dei vincoli già ricadenti nell’area, i quali sono stati cartografati e valutati al fine di individuarne i punti di positiva integrazione, o quelli critici. In seguito si è provveduto, anche mediante sopralluoghi, ad individuare in modo più preciso le fasce di territorio entro le quali concentrare le analisi più dettagliate (rilievi ecologici, vegetazionali e faunistici e progettazione).
Nei siti a maggior valenza naturalistica sono stati effettuati dei rilievi sul campo vegetazionali e faunistici, mentre in luoghi critici o significativi sono stati svolti rilievi ecologici.
In riferimento alle due specie guida, lo scoiattolo rosso e la rana di Lataste, si sono voluti individuare e misurare i parametri che risultano significativi per il sostentamento di popolazioni stabili e la possibilità di spostamento per alcuni individui.
Parametri fondamentali sono, per esempio, la superficie boscata minima e la distanza da elementi lineari o altre situazioni boscate, nonché la presenza di corpi d’acqua per la rana di Lataste.
Per entrambe le specie guida a questo scopo è stata svolta un’analisi statistica con il modello di regressione logistica multipla (Verboom e Van Apeldoorn, 1990). Una volta così conosciuto il grado di idoneità dei singoli ambienti campionati per ciascuna delle due specie, si sono potuti impostare i tipi e l’entità degli interventi necessari ad implementare significativamente l’idoneità nei casi in cui risultasse bassa.

Rana Lataste                

 

PROGETTAZIONE
Per gli interventi vegetazionali sono stati scelti dei modelli in cui sono state fissate le dimensioni e la forma della superficie coinvolta, il sesto d’impianto ed il numero di piante per modulo, nonché i costi relativi.
Sono stati individuati anche i punti critici dove risulta indispensabile creare dei manufatti per rendere possibile il superamento delle infrastrutture da parte della fauna. Oltre alle strade di grande traffico, anche alcuni canali (il Canale Scolmatore Nord-Ovest, il Naviglio Grande ed il Naviglio di Bereguardo) risultano barriere insormontabili, in ragione della loro ampiezza, della velocità della corrente e della natura delle sponde.
Sono stati integrati nel progetto anche interventi di miglioramento ambientale legati alle modalità delle pratiche agricole. Sono stati proposti anche ecosistemi filtro formati da ambienti palustri e le cosiddette “oasi familiari”. Queste ultime sarebbero costituite da sistemi di spazi periurbani ad uso familiare attrezzati per ospitare attività di tempo libero costruite in modo da massimizzare anche lo sviluppo di habitat per favorire specie gradite e svolgere un ruolo positivo nell’aumento della biodiversità locale. Nelle parcelle individuate dovranno essere messi in atto interventi di infrastrutturazione (sentieri, ecc.) e di arredo ecologico (siepi, filari ecc.) che definiranno l’unità di fruizione.
Si è cercato di individuare i settori di enti pubblici con i quali sia compatibile ed opportuno attuare interventi congiunti e quali siano i meccanismi legislativi su cui basarsi per gli stessi e per ottenere i finanziamenti necessari (es. legislazione sulle cave, sulla protezione degli habitat, venatoria, regolamenti CE ecc.).

Di seguito si riporta uno stralcio dello studio effettuato.

>>> Tavole dello studio (formato pdf - 7.556 Kb)

Ultimo aggiornamento: Wed Oct 25 11:25:25 CEST 2017
Data creazione: Wed Oct 25 11:24:37 CEST 2017

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