Uso domestico
Comunicazione di escavazione pozzi ad uso domestico.
Il Regolamento regionale n. 2 del 24 marzo 2006 all’art. 4 (Uso domestico di acque sotterranee), disciplina l’escavazione di pozzi definiti a uso domestico.
Per uso domestico s’intende l’estrazione di acqua sotterranea da parte del proprietario di un fondo, ovvero da parte dell'affittuario o dell’usufruttuario dietro consenso espresso del proprietario, e la sua destinazione all’uso potabile, ivi compreso quello igienico, all’innaffiamento di orti e giardini, all’abbeveraggio del bestiame, purché tali usi siano rivolti al nucleo familiare dell’utilizzatore e non configurino un’attività economico produttiva o avente finalità di lucro.
L’uso domestico delle acque sotterranee non è soggetto a concessione e al pagamento del relativo canone a condizione che:
a) l’uso non riguardi acque estratte da risorse qualificate;
b) la portata massima non sia superiore a 1 l/s;
c) il volume di prelievo non ecceda il limite di 1.500 m3/anno.
Il pozzo domestico è dunque una piccola fonte di attingimento, con profondità limitata, che non utilizza acque pregiate destinate ad usi prioritari.
Il pozzo domestico non è soggetto alla denuncia dei volumi prelevati ai sensi dell'art. 33 R.R. n. 2/2006.
Comunicazione di escavazione pozzo ad uso domestico-potabile.
Quasi tutto il territorio provinciale è servito da pubblici acquedotti. Nei casi in cui sussistano insediamenti isolati, non raggiungibili dalle reti, ove non sia previsto lo sviluppo dell'acquedotto nel breve periodo, può essere richiesto anche l'uso potabile, previo parere:
- dell'ATS Milano Città metropolitana;
- del Gestore del Servizio Idrico Integrato;
- del Comune competente per territorio per gli aspetti non inerenti all'erogazione del servizio del pubblico acquedotto (vincoli, destinazione urbanistica ecc.).
Le condizioni necessarie per ottenere l'assenso quindi sono la verifica dell'impossibilità di allacciarsi al pubblico acquedotto e la possibilità di approvvigionamento con acque provenienti da falde profonde o da sorgenti ben protette e risultanti potabili.
Si ricorda al richiedente di un pozzo ad uso domestico-potabile che dovrà prima dell'utilizzo richiedere all'ATS di riferimento il giudizio di idoneità per l'uso potabile ai sensi del D.Lgs. n. 31/2001.
L'utente che intenda perforare un pozzo a uso domestico o ad uso domestico-potabile deve presentare una apposita comunicazione alla Città metropolitana di Milano tramite il portale on-line di Regione Lombardia denominato “SIPIUI”.
Entro sessanta giorni la Città metropolitana di Milano comunicherà per iscritto le eventuali ragioni ostative o gli eventuali ulteriori adempimenti richiesti. In caso di mancanza di comunicazioni nel predetto termine, l’utenza può essere attivata.
Documentazione da allegare alla comunicazione di pozzo domestico e domestico-potabile.
1. in caso di pozzo domestico-potabile dichiarazione che l’area non è servita da pubblico acquedotto oppure che non vi è la possibilità di allacciarsi o di sopperire al fabbisogno dell’utenza (art. 4, comma 5, del R.R. n. 2/2006);
2. dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà relativo alla proprietà del mappale interessato oppure liberatoria o convenzione con il proprietari del terreno qualora quest'ultimo non fosse di proprietà del richiedente;
3. fotocopia di un documento identificativo in corso di validità del legale rappresentante;
4. ricevuta del versamento degli oneri istruttori;
5. eventuale procura speciale.
Si ricorda, infine, di verificare, direttamente con il Comune territorialmente interessato, la necessità o meno del titolo edilizio per la realizzazione delle opere connesse alla derivazione (cameretta avampozzo, posa tubazioni ecc.). Se fosse richiesto, i lavori per la realizzazione del pozzo potranno iniziare solo dopo l’acquisizione del suddetto titolo.
IMPORTANTE
La documentazione da allegare all’istanza caricata sul portale “SIPIUI”, è quella richiesta dalla Città metropolitana di Milano. I documenti richiesti, se non presenti nell’elenco obbligatorio del portale, dovranno essere caricati come “ALTRO ALLEGATO” nella scheda “DOCUMENTI DA ALLEGARE”, pena l'improcedibilità dell’istanza. Il caricamento deve avvenire con un unico file zippato di dimensioni ≤ 50 MB.
Data creazione: 12 December 2019